Nightguide intervista Massimo Di Cataldo

Nightguide intervista Massimo Di Cataldo


Massimo Di Cataldo è musicista, cantautore e produttore: salito alla ribalta con Come sei bella, canzone che compie 20 anni proprio quest'anno, torna con Dal profondo. Il suo nuovo album è uscito il 24 Maggio, a quasi 10 anni di distanza dal precedente, ed è l'ottavo lavoro in studio dell'artista. I brani, dieci storie sulle relazioni sentimentali, creano un dialogo immaginario e introspettivo sulla ragione stessa delle emozioni: il risultato è un disco introspettivo con espliciti richiami al rock.





 
Dal profondo, il nuovo album, ha un titolo che richiama il De Profundis, e mi viene subito in mente Oscar Wilde e la sua lettera d'amore/confessione scritta in carcere. C'è un collegamento, e quanto ha funzionato come valvola di sfogo questo disco?
Mi fa piacere l'accostamento ed è la prima intervista in cui si evidenzia sebbene non ci sia alcun riferimento diretto, se non che si tratta di un lavoro d'introspezione avvenuto durante un periodo simile ad una prigionia sentimentale. L'album è stato una sorta di terapia che ha nuovamente dato senso alle emozioni che provo.


Questo album arriva a 10 anni dal precedente, e in 10 anni succedono tantissime cose. Immagino tu avessi altre canzoni nel cassetto, e che alla fine quelle che hai giudicato migliori siano finite sul disco: cosa ti ha spinto a tornare a pubblicare inediti dopo tutto questo tempo, e con che criterio hai scelto i pezzi che compongono la tracklist?
È stata una scelta piuttosto naturale: dapprima la necessità di comunicare attraverso la musica che mi ha portato a comporre un album di canzoni che descrivessero la complessità di quel silenzio durato anni. Le canzoni descrivono un dialogo interiore che attraversa vari aspetti delle emozioni e dei sentimenti nei i rapporti umani.


Hai dichiarato che hai usato questo disco perché avevi bisogno di fare il punto della situazione della tua vita: ci sei riuscito? E cosa hai scoperto?
Ci sto ancora lavorando, non è semplice per nessuno credo. Ho scoperto che è importante volersi bene per poter amare gli altri. Che spesso siamo condizionati da giudizi esterni ma quelli che veramente gravano sullo stato d'animo sono i propri. 


La prima volta che ti ho sentito è stata quando in radio e in tv passava spessissimo Come sei bella, e parliamo di una canzone che compie 20 anni quest'anno. Prendendola come la tua prima hit, ti rispecchi ancora in quella canzone o il tuo modo di comporre, creare e decidere di cosa parlare è cambiato? E i fan che hai guadagnato con quel pezzo continuano a seguirti? A questo proposito, come è andato l'instore tour?
Ricordo che quando uscì quella canzone non a tutti piacque immediatamente, poiché era una forma di scrittura già diversa rispetto alle mie canzoni precedenti, sia per quanto riguarda la metrica spostata che le rime interne, fondamentalmente una struttura che ho cercato di mantenere nelle successive composizioni. Amo essere diretto e descrivere dettagli, frammenti di tempo. Le grandi emozioni sono folgoranti e avvengono in un istante. Il pubblico ha continuato a seguirmi, a riconoscere la mia scrittura, la presenza e l'affetto nel recente instore tour ne è la riprova. 


Domanda che tutti odiano: sai dire i tuoi tre dischi preferiti in assoluto, quelli che non possono mancare nella tua collezione?
The wall dei Pink Floyd perché è stato il mio primo album; Una giornata uggiosa di Lucio Battisti che era veramente avanti; e poi boh ... come si fa a rinunciare a tutto il resto ? Probabilmente non potrei fare a meno di Abbey Road dei Beatles.


Hai qualche consiglio per chi inizia a fare musica adesso?
Essere se stesso, l'autenticità fa la differenza.

dal profondo, interviste, massimo di cataldo

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