Nightguide intervista i Kollectors

Nightguide intervista i Kollectors


I Kollectors, Mike Dem, Davide Ferrario e Viel, presentano Tangerine Tango: l'EP di debutto è stato pubblicato il 17 Maggio per Individual Music. Le tracce di Tangerine Tango sono due: Yak e Tangerine Tango uniscono flamenco e ritmo, melodia ed elettronica. Individual music, l'etichetta per cui I dj e producer hanno pubblicato il loro primo EP, è l'etichetta del progetto discografico Sudafricano Individual. 





Prima domanda: il vostro EP esce ora, quindi suppongo che ci abbiate lavorato anche durante la pandemia e la quarantena. Come avete fatto a organizzarvi e condividere le idee, e l'atmosfera della chiusura è entrata anche nella vostra musica?
A dire il vero la conclusione delle due tracce è precedente alla quarantena. Abbiamo iniziato a lavorare al progetto, sia come concetto che sulla musica, a ottobre del 2019. Le tracce sono state finalizzate a Dicembre.


La musica house sottintende una condivisione degli spazi, uno stare insieme per ballare: adesso le discoteche potranno riaprire ma senza ballare e a distanza. Come è cambiata la vita notturna con il Covid-19, come la vivete, e cosa vi aspettate?
Il tema è proprio questo: l'indeterminatezza. E' davvero difficile, credo per chiunque, poter fare delle previsioni, non sapendo esattamente come evolverà questa faccenda.
Il problema non riguarda solamente il mondo della notte ma tutta l'area dell'entertainment.
Idee su come contingentare e diminuire le occasioni di rischio di contagio durante concerti ed eventi ne fioccano continuamente. Il problema sarà renderle economicamente sostenibili e sensate.


So che avete inserito influenze di Flamenco in Tangerine Tango, e in Yak si intravede la possibilità di trasformarsi in colonna sonora per un film visionario. Da dove vengono queste idee, cosa vi ispira?
È essenziale per qualsiasi opera creativa non porsi limiti di sorta. Ascoltiamo molta musica dai videogame al cinema, niente è escluso. Abbiamo intenzione di sperimentare senza abbandonare la cassa in quarti.


Restiamo sul tema: avete mai pensato alla possibilità di realizzare una colonna sonora, che sia per un'installazione artistica, una performance o un film? Cosa vi piacerebbe fare?
Le colonne sonore sono il pallino di chiunque faccia musica elettronica. E' una sorta di punto d'arrivo, una pensione dorata. Il nostro obiettivo è ovvio: fare musica e fare serate. E' quello che ti direbbe qualsiasi dj e producer, se vogliamo usare questo temine.
In questo periodo giù riuscire a portarci a casa degli eventi e riuscire a trasmettere un'idea di suono che sia riconoscibile sarebbe un grande traguardo.


Domanda che tocca a tutti: appena tutto tornerà come prima (si spera coi dovuti miglioramenti) dove vorreste suonare?
Sarebbe bello uscire dall'Italia, che non è un luogo particolarmente recettivo per chi fa la nostra musica.

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