NIGHTGUIDE INTERVISTA LUCIA MANCA
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03/05/2018 | leslie-fadlon
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“Maledetto e Benedetto” è il nuovo album di Lucia Manca, in uscita il 4 Maggio: la distanza e la vicinanza, l'assenza e la presenza. Difficile separarle nelle diverse fasi della vita, spesso tenute insieme dal piacere, estetico ed esistenziale, della malinconia.
Impossibile quindi tenerle distanti in “Maledetto e Benedetto”, il nuovo album della cantautrice salentina Lucia Manca, in uscita venerdì 4 maggio per Malinka Sound/peermusic, che della memoria, intima e privata, è specchio. Inevitabilmente positivo e negativo. Irrimediabilmente Maledetto e Benedetto.
Prodotto da Matilde Davoli e registrato al Sudestudio di Guagnano (LE), “Maledetto e Benedetto” è libero dai trend del momento, immerso in un'atmosfera nostalgicamente patinata eppure lontano da ogni ipotesi di revival. Come fosse una fotografia in alta definizione con colori pastello d'antan. Ascoltare “Maledetto e Benedetto” è come tornare con la mente ai caldi tramonti estivi in spiaggia: nel juke boxe del lido un brano dei Matia Bazar, i tuoi genitori ancora giovani e belli che con giusto distacco e inevitabile tenerezza osservano la tua adolescenza, i primi baci, i primi pianti d'amore. Lucia Manca è cresciuta con la canzone d'autore: Tenco, Bindi, Endrigo, Battisti, Vanoni, Mina, Patty Pravo, Celentano, Dalla. Ma è figlia del nostro tempo perché oggi ascolta artisti come Frank Ocean, Tennis e Grizzly Bear e così della nobile tradizione cantautorale dei nostri anni '60, Lucia restituisce una raffinatissima immagine sinestetica, in cui il ricordo intimo parla la lingua dei synth.
Anticipato da due singoli - “Maledetto”, pubblicato con un lyric-video in anteprima su Rockit il 24 gennaio, e “Bar Stazione”, il cui video è stato presentato il 19 marzo da TV Sorrisi e Canzoni - l'album rappresenta una sfida per l'artista salentina: il coraggio di mettersi in discussione, cambiare strada e provare nuove soluzioni musicali e liriche. Nelle otto canzoni dell'album, Lucia fa rivivere in un nuovo contesto contemporaneo ed estremamente personale atmosfere che ricordano la grande epopea delle colonne sonore del cinema italiano, firmate da immensi compositori come Piero Piccioni o Piero Umiliani, e della library music, con un'interpretazione vocale degna erede delle migliori voci pop della canzone nostrana e internazionale.
Ci abbiamo fatto due chiacchiere, ecco cosa ci ha detto.
“Maledetto e Benedetto” è il tuo nuovo album, in uscita il 4 Maggio: parlaci di come è nato.
Il disco è nato in un periodo molto lungo durante il quale ho scritto solo quando sentivo la reale necessità, poi ho tenuto solo quello di cui ero convinta completamente. Ho fatto ascoltare le mie bozze a Matilde Davoli che poi le ha prodotte ed il risultato per me è stato molto soddisfacente.
Dentro ci hanno collaborato anche Populous, Ivan Luprano, e Andrea Rizzo.
Si sente una forte ispirazione vintage: quali artisti e dischi ti hanno ispirato?
Non ho avuto delle ispirazioni specifiche, ho ascoltato molto Mina, Matia Bazar, Anna Oxa, Steely Dan, Supertramp. Credo che finisca tutto in un calderone dal quale prendo ispirazione inconsapevolmente.
Il tuo è un cantautorato femminile non banale: come ti sei formata in senso artistico?
Sono cresciuta con i dischi dei grandi cantautori italiani come Tenco, Lauzi, Bindi, Battist, Paoli ecc... Anche oggi li riascolto di frequente e credo che conserverò queste influenze per sempre.
Quali motivazioni ti hanno portato alla scelta dei singoli “Maledetto'' e “Bar Stazione”?
Le ho scelte perché sono distintamente rappresentative dello stile complessivo del disco.
Cosa ne pensi della scena indipendente italiana contemporanea?
Difficile avere un giudizio complessivo, ci sono molte cose che mi piacciono, in genere mi baso sulla “forma canzone” indipendentemente dal genere.
C'è qualcuno con cui progetti di collaborare?
Sono sempre stata aperta alle collaborazioni con altri artisti, cosa che ho anche fatto spesso. Mi piace condividere artisticamente le idee musicali, anche diverse dalle mie, perché così possono venir fuori cose molto stimolanti. Al momento non c'è nulla in cantiere, ma non escludo nulla per il futuro.
Presenterai “Maledetto e Benedetto” al Mi Ami Festival 2018 di Milano venerdì 25 maggio. Come ti stai preparando? E come ti senti a riguardo?
Sono veramente entusiasta di presentare il mio primo live al Mi Ami, è uno dei festival di musica italiana che ho sempre apprezzato, ci ho suonato tre anni fa con Populous e sono felicissima di poter tornare con il mio progetto. Con me ci saranno Matilde Davoli, Andrea Rizzo, e Gigi Chord.
I tuoi progetti futuri?
Per ora non ho molti progetti, voglio godermi appieno questo periodo e portare in giro il live di questo disco!
Impossibile quindi tenerle distanti in “Maledetto e Benedetto”, il nuovo album della cantautrice salentina Lucia Manca, in uscita venerdì 4 maggio per Malinka Sound/peermusic, che della memoria, intima e privata, è specchio. Inevitabilmente positivo e negativo. Irrimediabilmente Maledetto e Benedetto.
Prodotto da Matilde Davoli e registrato al Sudestudio di Guagnano (LE), “Maledetto e Benedetto” è libero dai trend del momento, immerso in un'atmosfera nostalgicamente patinata eppure lontano da ogni ipotesi di revival. Come fosse una fotografia in alta definizione con colori pastello d'antan. Ascoltare “Maledetto e Benedetto” è come tornare con la mente ai caldi tramonti estivi in spiaggia: nel juke boxe del lido un brano dei Matia Bazar, i tuoi genitori ancora giovani e belli che con giusto distacco e inevitabile tenerezza osservano la tua adolescenza, i primi baci, i primi pianti d'amore. Lucia Manca è cresciuta con la canzone d'autore: Tenco, Bindi, Endrigo, Battisti, Vanoni, Mina, Patty Pravo, Celentano, Dalla. Ma è figlia del nostro tempo perché oggi ascolta artisti come Frank Ocean, Tennis e Grizzly Bear e così della nobile tradizione cantautorale dei nostri anni '60, Lucia restituisce una raffinatissima immagine sinestetica, in cui il ricordo intimo parla la lingua dei synth.
Anticipato da due singoli - “Maledetto”, pubblicato con un lyric-video in anteprima su Rockit il 24 gennaio, e “Bar Stazione”, il cui video è stato presentato il 19 marzo da TV Sorrisi e Canzoni - l'album rappresenta una sfida per l'artista salentina: il coraggio di mettersi in discussione, cambiare strada e provare nuove soluzioni musicali e liriche. Nelle otto canzoni dell'album, Lucia fa rivivere in un nuovo contesto contemporaneo ed estremamente personale atmosfere che ricordano la grande epopea delle colonne sonore del cinema italiano, firmate da immensi compositori come Piero Piccioni o Piero Umiliani, e della library music, con un'interpretazione vocale degna erede delle migliori voci pop della canzone nostrana e internazionale.
Ci abbiamo fatto due chiacchiere, ecco cosa ci ha detto.
“Maledetto e Benedetto” è il tuo nuovo album, in uscita il 4 Maggio: parlaci di come è nato.
Il disco è nato in un periodo molto lungo durante il quale ho scritto solo quando sentivo la reale necessità, poi ho tenuto solo quello di cui ero convinta completamente. Ho fatto ascoltare le mie bozze a Matilde Davoli che poi le ha prodotte ed il risultato per me è stato molto soddisfacente.
Dentro ci hanno collaborato anche Populous, Ivan Luprano, e Andrea Rizzo.
Si sente una forte ispirazione vintage: quali artisti e dischi ti hanno ispirato?
Non ho avuto delle ispirazioni specifiche, ho ascoltato molto Mina, Matia Bazar, Anna Oxa, Steely Dan, Supertramp. Credo che finisca tutto in un calderone dal quale prendo ispirazione inconsapevolmente.
Il tuo è un cantautorato femminile non banale: come ti sei formata in senso artistico?
Sono cresciuta con i dischi dei grandi cantautori italiani come Tenco, Lauzi, Bindi, Battist, Paoli ecc... Anche oggi li riascolto di frequente e credo che conserverò queste influenze per sempre.
Quali motivazioni ti hanno portato alla scelta dei singoli “Maledetto'' e “Bar Stazione”?
Le ho scelte perché sono distintamente rappresentative dello stile complessivo del disco.
Cosa ne pensi della scena indipendente italiana contemporanea?
Difficile avere un giudizio complessivo, ci sono molte cose che mi piacciono, in genere mi baso sulla “forma canzone” indipendentemente dal genere.
C'è qualcuno con cui progetti di collaborare?
Sono sempre stata aperta alle collaborazioni con altri artisti, cosa che ho anche fatto spesso. Mi piace condividere artisticamente le idee musicali, anche diverse dalle mie, perché così possono venir fuori cose molto stimolanti. Al momento non c'è nulla in cantiere, ma non escludo nulla per il futuro.
Presenterai “Maledetto e Benedetto” al Mi Ami Festival 2018 di Milano venerdì 25 maggio. Come ti stai preparando? E come ti senti a riguardo?
Sono veramente entusiasta di presentare il mio primo live al Mi Ami, è uno dei festival di musica italiana che ho sempre apprezzato, ci ho suonato tre anni fa con Populous e sono felicissima di poter tornare con il mio progetto. Con me ci saranno Matilde Davoli, Andrea Rizzo, e Gigi Chord.
I tuoi progetti futuri?
Per ora non ho molti progetti, voglio godermi appieno questo periodo e portare in giro il live di questo disco!
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