Nightguide intervista Scarda

Nightguide intervista Scarda


Candidato al Premio Tenco per il primo disco, I piedi sul cruscotto, e al David di Donatello per la colonna sonora di Smetto quando voglio: il passaparola dovuto anche alla continuata collaborazione con film come Masterclass e Ad Honorem ha fatto si che Scarda girasse tutta la penisola in un susseguirsi di concerti, finchè non ha deciso di fermarsi e lavorare al prossimo album. Adesso è uscito Bianca, il primo singolo, e ne abbiamo parlato con lui.





Hai musicato più di un film, e ora sei pronto a far uscire un nuovo disco: che differenza c'è fra la composizione della musica fra colonne sonore e dischi?
Che per le prime leggi un copione, per i secondi scrivi il copione.


Dici che non si riescono più a capire i contorni di genere nella musica, ma tu che musica ascolti, cosa ti influenza?
Ascolto la musica c.d. "indie" italiana, sia quella nuova che quella vecchia, il cantautorato, e il rock datato, e credo che tutto questo mi influenzi molto. Ho  cercato di mettere nel disco nuovo più o meno tutto quello che ho assorbito negli ultimi anni, combinando tutto insieme, senza trascurare cose troppo nuove o troppo vecchie. Credo che farò una playlist di tutto quello che ha influenzato il nuovo disco e la pubblicherò.


Ci sono film che ti fanno pensare “vorrei aver fatto la colonna sonora io?”
No. Perché se mi è piaciuto il film sicuramente la colonna sonora andava già bene così. Se poi la domanda fosse "quale colonna sonora vorresti aver scritto tu" direi "Giù la testa" e "Nuovo cinema Paradiso". Io però specifico che non ho mai composto una colonna sonora intera, ma solo una piccola parte di essa.


La colonna sonora di Smetto quando voglio ti è valsa una candidatura al David di Donatello: come ti sei sentito, te l'aspettavi? Come è nata questa collaborazione col film?
Mi sono sentito onorato, non me lo aspettavo minimamente, ed è stata una bella esperienza. La collaborazione tra me e il film è nata per caso in un locale. Una persona molto vicina al regista mi ha fatto un video mentre suonavo e gliel'ha fatto vedere. Lui ha iniziato ad interessarsi alla mia musica e poco dopo mi ha proposto di fare questa cosa. Un colpo di fortuna insomma.


Bianca anticipa l'uscita del tuo nuovo lavoro, puoi raccontarci qualcosa sul disco?
Sarà diverso dal primo, a livello di suoni soprattutto. Nei testi si ritroverà più o meno lo stesso "Scarda", sarà più pop e più cantabile, ma il contenuto emozionale, che è ciò su cui lavoro di più, sarà quello di prima. In questo disco ho cercato di rinnovarmi senza snaturarmi, era una mia esigenza, e credo che il risultato sia buono, non assomiglia a nulla in particolare di ciò che c'è in giro, eppure ha preso da tutto.


 I piedi sul cruscotto, il tuo primo album, è stato candidato al premio Tenco. Puoi raccontarci cosa significa questo disco per te, e questo riconoscimento?
Il premio Tenco è un riconoscimento "letterario". Ha chiaramente un significato culturale, non determina incrementi di vendite, di guadagni, come potrebbe fare un Oscar o un Nobel, o più semplicemente un "premio Strega. È molto distaccato dal mercato. Io sono d'accordo con loro se hanno deciso che il Tenco debba rimanere quello che é, ma credo sia importante che non si distacchino troppo dal pubblico, che non diventi una cosa strettamente per "addetti ai lavori". Detto ciò, vincere un Tenco, per me, che come obiettivo ho quello di fare poesia in musica, sarebbe il riconoscimento della vita.


Come vedi la musica italiana oggi, credi che stia nascendo una scena a livello nazionale?
Assolutamente si, per alcuni anni è sembrato che ci fosse un muro tra "indie" e pop mainstream. Ora questo muro credo sia praticamente caduto sotto le picconate di Calcutta, Thegiornalisti ecc. a cui va riconosciuto il merito di non essersi vergognati a fare pop, perché se c'è una cosa veramente "indie" è non assecondare le mode, loro hanno fatto capire a tutti che il pubblico voleva altro, e la moda l'hanno lanciata loro!  Quindi, per rispondere alla domanda: si! sta nascendo una nuova scena, anzi, è già nata!

interviste, jalamedia, scarda

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